Si chiamano Irany Santana, Rosemeire dos Santos, Rita de Cassia de Souza: sono le suore dell’Istituto Vittorio dell’Ancisa arrivate nel 2014 nel cuore del Burkina Faso, nel villaggio di Nedogo. La loro sembrava una “missione impossibile”. Dovevano strappare i bambini ad una vita senza futuro appiattita da ignoranza e malnutrizione. I bambini dagli occhi profondi come la terra alterata dal fango, cercavano di sopravvivere in una zona tra le più affamate del mondo e le loro madri soffrivano per non riuscire a garantire ai piccoli una vita dignitosa.

La missione delle Suore è diventata possibile anche grazie all’aiuto di altri sostenitori che hanno creduto nella possibilità di cambiare. Una volta abbattuto il muro dell’analfabetismo, piano piano si è modificato anche il sistema di vita. È stata costruita un’aula di alfabetizzazione con i primi 30 adulti e una scuola di continuità dalla primaria alle superiori per i bambini.

Un periodo faticoso per superare gli ostacoli di carenza di insegnanti e le strutture precarie, ma la consapevolezza che “se si vuole si può” ha portato nel 2019 ad una collaborazione con l'Archidiocesi di Koupela e con alcuni amici italiani e a nuovi progetti concreti.

È stato costruito il Liceo Cattolico San Giovanni Maria Vianney, dove accogliere, educare e formare bambini, adolescenti e giovani. Oggi le classi sono tre con un totale di 116 alunni. Senza dimenticare le donne, le mamme di questi bambini, è stato avviato un percorso di formazione legato all’attività artigianale con corsi di crochet, ricamo, lavorazione di sapone, di caramelle e di dolci.

La “missione impossibile” si è trasformata in una concreta realtà, adesso c’è bisogno di sostenere chi si avvia su questa nuova strada. Ciascuno di noi può diventare un sostegno nell’accompagnare bambini e mamme lungo il cammino. Insieme con poco per una “missione possibile”.